Coronavirus - Sandonà (ZP): “Torna elevato il rischio di contagio in Veneto: servono comportamenti responsabili. Chiudere il Pride Village di Padova?”

03 luglio 2020

(Arv) Venezia 3 lug. 2020 - “Lo ha annunciato oggi il Presidente Luca Zaia: l’indice di contagio Rt relativo al Coronavirus è passato da 0,43 a 1,63. Eravamo una Regione a rischio basso. Oggi siamo a rischio elevato. Ma evidentemente i comportamenti sconsiderati e irresponsabili di alcuni soggetti, in qualche caso peraltro ben individuabili, contribuiscono a non far diminuire l’emergenza, rischiando di provocare, per sciatteria e negligenza, un’altra scia di disperazione e di crisi economica”. Sono le affermazioni del Consigliere regionale Luciano Sandonà (Zaia Presidente) che aggiunge: “Non ci sono solo gli episodi che hanno occupato le cronache dei giornali in questi giorni, come quello dell’Eurobrico di Feltre o della Lasejet di Pojana Maggiore, casi che spingerebbero a proporre trattamenti sanitari obbligatori o il ripristino della responsabilità penale per chi non rispetta l’isolamento fiduciario. Non ci sono solo questi casi: il pericolo si annida altrove, sta dinanzi agli occhi di tutti e alle volte riceve pure il benestare delle autorità cittadine preposte”.

“Il riferimento è chiaro - sottolinea Sandonà - e si tratta del Pride Village di Padova, manifestazione dalla quale giungono immagini che non lasciano spazio a dubbi: assembramenti, folla, calca, mascherine zero, regole applicate un tanto al chilo per non dire di peggio, distanza sociale non rispettata, il tutto sotto gli occhi di esponenti del Parlamento che per primi dovrebbero dare l’esempio con il proprio comportamento e soprattutto, con il beneplacito delle autorità cittadine alle quali la questione va sollevata. Perché, dinanzi a un pericolo evidente e concreto, che ha il conforto di dati scientifici come quello dell’innalzamento dell’indice Rt, credo sia il caso di proporre al Comune di Padova la sospensione, se non la chiusura, di manifestazioni come il Pride Village, affinché i veneti non debbano pagare un’altra volta amaramente lo scotto dell’irresponsabilità e della sconsideratezza di pochi”.

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